07-01-2025
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Medicina
Tachicardia Ventricolare: tutto quello che c’è da sapere
Dott. Fulvio Borzillo
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La Tachicardia Ventricolare (TV) è una condizione cardiaca caratterizzata da un ritmo cardiaco accelerato che origina nei ventricoli, le camere inferiori del cuore. Si tratta di un’aritmia che può variare da episodi brevi e benigni, fino a situazioni sostenute che mettono a rischio la vita. Comprenderne le cause, i sintomi e i trattamenti è essenziale per prevenire complicazioni gravi e migliorare la qualità della vita dei pazienti.
Cos’è la tachicardia ventricolare?
La tachicardia ventricolare è un’aritmia definita da una frequenza cardiaca superiore ai 100 battiti al minuto, con impulsi elettrici che si originano nei ventricoli anziché nel nodo senoatriale, che è il pacemaker naturale del cuore. Quando ciò accade, il cuore perde la sua capacità di contrarsi in modo coordinato, compromettendo flusso sanguigno ed irrorazione degli organi.
Esistono due forme principali di tachicardia ventricolare:
- Non sostenuta: episodi brevi, che si risolvono spontaneamente e durano meno di 30 secondi.
- Sostenuta: episodi prolungati che possono richiedere intervento medico e, in alcuni casi, evolvere in fibrillazione ventricolare, una condizione potenzialmente fatale.
Quali sono le cause della tachicardia ventricolare?
Le cause della tachicardia ventricolare sono molteplici e possono essere legate sia a problemi cardiaci strutturali che a fattori esterni o genetici. Tra le principali troviamo:
1. Malattie cardiache sottostanti
- Infarto miocardico pregresso: il danno al tessuto cardiaco crea cicatrici che possono interferire con i normali segnali elettrici.
- Cardiopatia ischemica: l’insufficiente apporto di sangue e ossigeno al cuore può alterare la conduzione elettrica.
- Cardiomiopatie: condizioni come la cardiomiopatia dilatativa o ipertrofica aumentano il rischio di aritmie ventricolari.
2. Alterazioni genetiche
Alcune condizioni ereditarie influenzano la stabilità elettrica del cuore, come:
- La sindrome di Brugada, che altera i canali ionici del cuore.
- La sindrome del QT lungo, che predispone a battiti ventricolari irregolari.
3. Squilibri elettrolitici e fattori esterni
- Livelli anomali di elettroliti come potassio, magnesio o calcio.
- Uso di farmaci, specialmente antiaritmici, o abuso di sostanze stimolanti come alcol, caffeina o droghe.
4. Altre cause
- Miocarditi: infiammazioni del muscolo cardiaco dovute a infezioni virali o batteriche.
- Stress acuto: eventi traumatici o uno sforzo fisico estremo possono scatenare episodi aritmici.
Quali sintomi indicano una tachicardia ventricolare?
- I sintomi della tachicardia ventricolare possono variare in base alla durata e alla gravità dell’aritmia. Alcuni pazienti possono essere asintomatici, mentre altri possono presentare segni evidenti e pericolosi:
- Palpitazioni intense: una sensazione di battiti rapidi, irregolari o "forti".
- Vertigini o sensazione di testa vuota, spesso associate a ridotta perfusione cerebrale.
- Fiato corto, causato dall’insufficiente ossigenazione del corpo.
- Dolore toracico, che può essere confuso con un infarto.
- Svenimenti o perdita di coscienza nei casi più gravi, legati a una caduta significativa della pressione arteriosa.
Quando non trattata, la TV può evolvere in fibrillazione ventricolare, una condizione in cui il cuore perde completamente la capacità di pompare sangue, portando a morte improvvisa.
Diagnosi della tachicardia ventricolare
La diagnosi della TV richiede una serie di esami clinici e strumentali per individuare la causa dell’aritmia e valutare il rischio di recidiva. Tra i principali strumenti diagnostici ci sono:
- Elettrocardiogramma (ECG): il test principale per identificare il ritmo anomalo e l’origine ventricolare.
- Holter cardiaco: un monitoraggio continuo dell’attività elettrica del cuore per catturare episodi aritmici che potrebbero sfuggire a un ECG standard.
- Elettrocardiogramma sotto sforzo: di fondamentale importanza per ipotizzare una insufficienza coronarica come dell’aritmia ventricolare.
- TC Coronarica: identifica una eventuale patologia coronarica e/o anomalie congenite come il BRIDGE coronarico spesso causa di tachicardia ventricolare.
- Risonanza magnetica cardiaca (RM): utile per individuare cicatrici o anomalie strutturali nel muscolo cardiaco.
- Ecocardiogramma: una valutazione ecografica del cuore per analizzarne la struttura e la funzione.
- Test elettrofisiologico: un esame invasivo che studia i circuiti elettrici del cuore e permette di localizzare con precisione le aree responsabili dell’aritmia.
Trattamenti disponibili per la tachicardia ventricolare
La gestione della tachicardia ventricolare dipende dalla causa sottostante, dalla gravità dei sintomi e dal rischio complessivo di complicazioni.
In emergenza:
- Cardioversione elettrica: un intervento salvavita che utilizza una scarica elettrica per ripristinare il ritmo cardiaco normale.
- Farmaci antiaritmici intravenosi, come amiodarone o lidocaina, per interrompere l’aritmia.
A lungo termine:
1. Farmacoterapia
- Gli antiaritmici come i beta-bloccanti o gli antagonisti dei canali del sodio aiutano a controllare i battiti cardiaci.
2. Ablazione transcatetere
- Una procedura minimamente invasiva che distrugge i tessuti cardiaci responsabili dell’aritmia attraverso radiofrequenza o crioterapia.
3. Defibrillatore impiantabile (ICD)
- Un dispositivo che monitora costantemente il cuore e interviene automaticamente con una scarica elettrica in caso di aritmie pericolose.
4. Gestione delle condizioni sottostanti
- Correzione degli squilibri elettrolitici, trattamento delle cardiopatie strutturali e monitoraggio delle malattie ereditarie.
Prevenzione: come ridurre il rischio di tachicardia ventricolare
La prevenzione è fondamentale per evitare l’insorgenza o la ricorrenza di episodi di tachicardia ventricolare.
Alcuni consigli utili includono:
- Adottare una dieta equilibrata, limitando l’assunzione di sodio e grassi saturi.
- Evitare alcol, caffeina e altre sostanze stimolanti in eccesso.
- Mantenere un peso corporeo sano e praticare regolarmente attività fisica moderata.
- Controllare regolarmente la pressione sanguigna e il livello di colesterolo.
- Sottoporsi a screening cardiologico, soprattutto se si hanno fattori di rischio o una storia familiare di malattie cardiache.
La tachicardia ventricolare è una condizione complessa ma con una diagnosi tempestiva e un trattamento adeguato, è possibile ridurre significativamente i rischi associati. È essenziale monitorare la salute del cuore e rivolgersi a un medico al primo segno di sintomi sospetti.
Il cuore è il motore della vita: prenditene cura ogni giorno!
Dott. Fulvio Borzillo
Cardiologo
Jessica Petrangeli
Giornalista