09-01-2024

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Medicina

Infezioni sessualmente trasmesse

Dott. Giuseppe Vocaturo


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Le Infezioni sessualmente trasmesse (IST) costituiscono un vasto gruppo di malattie infettive molto diffuso in tutto il mondo che può essere causa di sintomi acuti, infezioni croniche e gravi complicanze a lungo termine per milioni di persone ogni anno e le cui cure assorbono ingenti risorse finanziarie. 

L’incidenza delle IST nel mondo è in continuo aumento grazie anche alla maggiore mobilità e all’aumentata tendenza ad avere rapporti sessuali con più partners.

Mettendo in atto una prevenzione mirata e comportamenti idonei nonché attuando una diagnosi precoce si possono, tuttavia, evitare la diffusione e le complicanze delle IST.


I PATOGENI RESPONSABILI DELLE IST (dati OMS)

Principali IST causate da Batteri:Principali IST causate da Virus:
Infezione da clamidia
Gonorrea
Sifilide
Ulcera venerea o cancroide
Donovanosi o Granuloma inguinale
Infezioni batteriche non gonococciche e non clamidiali
Infezione da Hiv
Herpes genitale
Condilomi ano-genitali da HPV
Epatite B
Mollusco contagioso
Infezione da citomegalovirus
Principali IST causate da Protozoi:Principali IST causate da Parassiti:
Infezione da TrichomonasPediculosi del pube
Scabbia

Modalità di trasmissione

  •  rapporti sessuali
  • liquidi organici infetti (sperma, secrezioni vaginali, saliva)
  • contatto diretta della pelle e mucose genitali
  • sangue
  • dalla madre in corso di gravidanza, parto, allattamento

 Sintomi delle IST

  • secrezioni anomale dei genitali
  • dolore pelvico
  • comparsa di prurito e/o di lesioni di qualunque tipo nella regione dei genitali, dell’ano o della bocca
  • pollachiuria
  • disuria
  • dolore e sanguinamento durante e/o dopo i rapporti sessuali

 Diagnosi

Per la diagnosi è importante effettuare degli esami di laboratorio che, a seconda delle diverse IST, possono essere eseguiti sul sangue, su un tampone rettale o faringeo, su un campione di urine o di saliva sia per le donne che per gli uomini; su un tampone cervicale o vaginale per la donna; su un tampone uretrale o sullo sperma per l’uomo.

Una diagnosi rapida è importante sia per impostare la giusta terapia, e quindi alleviare i sintomi, sia per prevenire le possibili complicanze ed evitare la trasmissione ad altre persone.

Terapia

 Le IST sono curabili, nella maggior parte dei casi, attraverso antibiotici o altri farmaci specifici prescritti dal medico. E’importante che la terapia sia corretta ed iniziata quanto prima. La cura tempestiva è molto importante perché riduce l’infettività del paziente e interrompe la catena dei contagi. Durante la terapia è bene astenersi dai rapporti sessuali.

Spesso le IST possono essere asintomatiche o manifestarsi con sintomi molti lievi quindi i soggetti infetti potrebbero non esserne consapevoli e trasmettere l’infezione attraverso rapporti sessuali non protetti.

Complicanze

 Se le IST non vengono trattate in maniera adeguata possono causare gravi complicanze quali:

  • sterilità, cioè difficoltà o impossibilità ad avere figli
  • problemi durante la gravidanza (parto prematuro, aborto, morte del bambino)
  • infezioni neonatali (occhi, polmoni)
  • sviluppo tumori (cervice, fegato)

 Precisazioni in tema di presunte interazioni tra infezione da Papillomavirus (HPV) e fertilità di coppia

Tra le infezioni sessualmente trasmesse ci sembra opportuno chiarire alcune informazioni sull’infezione da HPV che hanno generato confusione e allarmismi. 

Fino a quando la infezione da HPV era considerata responsabile solo di lesioni di tipo condilomatoso era ritenuta di scarsa importanza.

Da quando la comunità scientifica ha riconosciuto che l’infezione da genotipi ad alto rischio è la causa necessaria del cancro della cervice uterina si è determinata, invece, una vera e propria esplosione di studi e ricerche scientifiche. 

Molti studi sono diretti a capire il meccanismo attraverso il quale il virus HPV determina la trasformazione neoplastica, non solo a livello del collo dell’utero ma anche a carico di altri organi: vulva, vagina, orofaringe, ano e pene. 

Si cerca anche di definire se esiste un rischio di sterilità che l’infezione può determinare.

Sono stati, infine, messi a punto test per il riconoscimento dei tipi virali ad alto rischio e da pochi anni è disponibile anche il vaccino.

Costantemente si studiano e si disegnano nuovi scenari per la gestione dell’infezione.

Tutto questo ha determinato un enorme impatto socio-sanitario per cui si rende necessaria una attenzione particolare per la comunicazione all’utenza che deve essere gestita da professionisti dedicati affinchè si trasmettano messaggi corretti, completi e non allarmistici.

A tal proposito riportiamo la nota dell’AOGOI, che ha ritenuto opportune alcune precisazioni in tema di presunte interazioni tra infezione da Human Papilloma Virus (HPV) e fertilità della coppia 

I dati degli studi sugli effetti dell’infezione da HPV sulla fertilità maschile e femminile nonché sugli esiti della procreazione medicalmente assistita non sono consistenti e non consentono di trarre considerazioni conclusive.

Alcuni ricercatori sostengono l’ipotesi che l’infezione da HPV correli con effetti negativi sulla fertilità maschile e femminile e sugli esiti della gravidanza.

Negli uomini le infezioni virali (in generale) possono alterare la qualità degli spermatozoi (astenozoospermia) ed aumentare il tasso di anticorpi antisperma; pertanto alcuni ricercatori sostengono che ciò si verifichi anche nel caso dell’HPV.

Per quanto riguarda gli effetti sulla fertilità femminile le cose sono, invece, molto meno chiare in quanto i dati degli studi attualmente disponibili sono alquanto contraddittori. Alcuni autori riportano che le donne con infezione da HPV hanno una maggiore probabilità di aborto spontaneo e di rottura precoce delle membrane. Anche il ruolo dell’HPV nell’esito della PMA risulta poco chiaro: potrebbe non avere alcun effetto.

È necessario precisare che la maggior parte degli studi sono stati condotti su campioni di piccole dimensioni e gli studi in vitro sullo sviluppo embrionale sono stati condotti soprattutto su animali; difficile, quindi, trarre considerazioni conclusive in merito.

L’infezione da HPV potrebbe, in ogni caso, avere un effetto indiretto sulla fertilità in quanto provoca un’alterazione del microbiota (disbiosi) e la vaginosi batterica, che correla con la produzione di mediatori dell’infiammazione e con la  maggiore incidenza di esiti avversi della gravidanza, come il parto pretermine. Tuttavia, anche su questo aspetto, il dibattito scientifico è lontano dall’essere concluso.

Sicuramente le donne HPV positive sono preoccupate per la loro fertilità e l’ansia che ne deriva potrebbe anche sortire maggiori difficoltà di ottenere una gravidanza o di portarla a termine in salute. 

Per questo è doveroso dare informazioni che derivano da evidenze scientifiche aggiornate, rassicurando così  le donne HPV positive che cercano gravidanze o che sono in gravidanza.


Dott. Giuseppe Vocaturo
Specialista in Ginecologia e Ostetricia
Specialista in Oncologia
Già Dirigente Istituto Tumori-Regina Elena - Roma
Già Direttore SSO presso la UOC di Ginecologia Oncologica
Casa di Cura Marco Polo - Viale M. Polo,41
U.S.I. Piazza Vittorio - Via Machiavelli,22
U.S.I. Prati - Via V. Orsini,18
U.S.I. Serpentara - Via G. Pacchiarotti,95
U.S.I. Igea - Via Igea, 12/a-18