01-03-2024

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Medicina

In arrivo la grande stagione dei pollini

Dott. Battista Roberto Polillo


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Con l'arrivo della primavera inizia la grande stagione dei pollini. Nei mesi di aprile, maggio e giugno le principali specie arboree daranno avvio alla produzione massiva di pollini, indispensabili per la loro riproduzione. A questo fenomeno, però, si accompagnano le allergie che gli stessi pollini determinano sui soggetti sensibili.

I pollini e gli allergeni pollinici

Dal punto di vista biologico i pollini sono gameti maschili indispensabili per la riproduzione della maggior parte delle piante.

I pollini hanno dimensioni di 10-30 micron di diametro e contengono una varietà di allergeni (per i quali è stata adottata un'apposita nomenclatura) che sono responsabili di una serie di disturbi a carico delle vie aeree. Tali patologie assumono il nome di pollinosi e si scatenano quando gli allergeni contenuti nei pollini vengono inalati nelle vie aeree.
I pollini sono di fatto la principale fonte di allergeni degli ambienti esterni o outdoor (insieme alle spore della muffa alternaria e in misura minore cladodporium) e la loro presenza nell'aria varia a seconda delle stagioni, delle condizioni climatiche e della intrinseca variabilità annuale.

Le diverse forme di pollinosi 

I differenti tempi di insorgenza delle pollinosi permettono di distinguere tre forme cliniche diverse che coprono un periodo che si estende da dicembre a settembre e che vede nella primavera il periodo di maggiore intensità:
  1. Forme precoci o pre- primaverili determinate da sensibilizzazione a piante arboree come Cupressaceae, Betulaceae (Betulla, Nocciolo) con periodo di insorgenza gennaio - marzo;
  2. Forme primaverili o primaverili-estive (dovute a sensibilizzazioni a Graminacee, Parietaria spp., Oleacee) con periodo di insorgenza aprile, maggio, giugno;
  3. Forme estivo-autunnali, più rare nella nostra regione (dovute a sensibilizzazioni a Compositae, Ambrosia spp.) con periodo di insorgenza luglio, agosto e settembre. 

Le caratteristiche cliniche delle pollinosi

Le pollinosi sono caratterizzate da sintomi a carico delle congiuntive, delle fosse nasali, dei bronchi e della mucosa orale, spesso associate tra loro e raramente isolate.
  • Congiuntivite allergica - La sintomatologia delle congiuntiviti allergiche è caratterizzata da prurito, lacrimazione e secrezione mucosa, arrossamento delle congiuntive (iperemia), fotosensibilità, edema palpebrale.
  • Rino-sinusite - I sintomi della rinite sono caratterizzati dal prurito, dalla secrezione acquosa con crisi di starnuti e dall’ostruzione nasale.
  • Asma bronchiale - L'asma è caratterizzata da difficoltà respiratoria, respiro sibilante e tosse parossistica.
Anche in questo caso la sintomatologia può essere di modesta entità e limitata a pochi giorni della stagione o essere di grado medio o severo con necessità di assumere terapia medica in modo continuativo. 

La pollinosi dell'Italia centrale 

Per quanto riguarda l'Italia centrale e la regione Lazio i pollini più importanti sono quelli relativi alle seguenti piante:

  • Corilacee. Appartengono alla famiglia delle Betullacee e ricomprendono tre generi diversi: il nocciolo o corilus, il carpino e ostrya. Il periodo di fioritura è abbastanza esteso, iniziando a dicembre per arrivare fino a marzo. 
  • Cupressacee. L' importanza allergologica del cipresso e delle altre cupressacee (Thuja e ginepro) è andata crescendo come conseguenza dell'aumento delle piante a scopo ornamentale e di forestazione.

La prevalenza di sensibilizzazione varia dal 18% a oltre il 30% della Toscana. 

Il periodo di fioritura del cipresso è gennaio - marzo ma talvolta la fioritura inizia a dicembre e si può protrarre fino ad aprile.

  • Betulacee. La betulla verrucosa è la specie più diffusa e particolarmente frequente nel Nord Italia. La betulla appartiene all'ordine delle fagales e ha un periodo di fioritura ad aprile- maggio.
  • Graminacee. Le graminacee sono una famiglia che comprende circa 5000 specie, quasi tutte erbacee, annue o perenni e molto diffuse.
Dal punto di vista allergologico il periodo di pollinazione maggiormente significativo rimane nei mesi primaverili ed estivi.
La sensibilizzazione è molto diffusa essendo presente nel 50% dei pazienti con pollinosi e nel 20% della popolazione normale. 
  • Oleacee. Il polline dell'olivo è il polline allergico più significativo nella regione del bacino del Mediterraneo. Nell'Europa meridionale rappresenta la causa più significativa di allergia respiratoria subito dopo quella da graminacee a cui spesso si associa. 
Il periodo di fioritura è ricompreso tra metà aprile e fine giugno. 
  • Parietaria. La parietaria o erba muraria è molto diffusa nell'area meridionale. Essa appartiene alla famiglia delle urticacee e, sebbene esistano migliaia di specie, quelle importanti ai fini allergologici sono la parietaria officinalis e la judaica. 
L' allergia alla parietaria è responsabile del 30% circa delle pollinosi e si caratterizza per una grande importanza clinica, per la lunga durata dell’impollinazione e per il piccolo diametro dei pollini che penetrano in profondità.

Diagnosi e terapia

La diagnosi, di competenza dello specialista allergologo, si avvale di test cutanei (prick test) e di indagini di laboratorio (ricerca di IgE specifiche) con metodiche singleplex e multiplex. 
La terapia più efficace è quella di tipo preventivo, con l'impiego della immunoterapia specifica desensibilizzante. Per il contrasto dei sintomi sono, invece, indispensabili i cortisonici in gocce, spray o aerosol, a seconda dei diversi organi, gli antistaminici per os o spray e i broncodilatatori e cortisonici per inalazione nell'asma.  


Dott. Battista Roberto Polillo
Specialista in allergologia e immunologia clinica

U.S.I. Marco Polo - Viale Marco Polo, 41