04-12-2022
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Il colesterolo “cattivo” si vince con una buona alimentazione
Il colesterolo è una molecola organica appartenente alla classe dei lipidi, necessaria al corretto funzionamento del nostro organismo.
Svolge, infatti, diverse funzioni essenziali:
- è un componente delle membrane cellulari;
- è un precursore della vitamina D, degli acidi biliari e degli ormoni steroidei.
Da dove deriva il colesterolo?
Una parte, circa il 30%, la assumiamo dall’esterno attraverso gli alimenti ed è quello che definiamo “colesterolo esogeno”; in genere una dieta equilibrata apporta da 200 a 300 mg. di colesterolo al giorno.
Gli alimenti ad alto contenuto di colesterolo sono quelli di origine animale, generalmente ricchi di grassi saturi come uova, burro, carni, salumi, formaggi, ecc...
La maggior parte, il 70% del colesterolo totale, viene invece prodotta autonomamente dal nostro organismo, principalmente dal fegato e dall’intestino, il c.d. “colesterolo endogeno”.
L'ipercolesterolemia è un disordine metabolico caratterizzato dall'aumento del colesterolo totale nel sangue che cresce fino a superare i valori considerati normali per la popolazione di riferimento.
Conoscere il livello di colesterolo nel sangue è importante per valutare il rischio di sviluppare aterosclerosi e/o malattie cardiovascolari.
Al fine di stimare correttamente il rischio cardiovascolare del paziente, oltre alla quantità totale di colesterolo nel sangue, è importante conoscere le sue frazioni:
- HDL: comunemente definito “colesterolo buono”. Preleva il colesterolo in eccesso per portarlo al fegato dove verrà rimosso. Agisce, quindi, come una sorta di spazzino capace di ripulire le arterie svolgendo un ruolo protettivo nei confronti del sistema vascolare.
- LDL: trasporta il colesterolo sintetizzato dal fegato alle cellule del corpo. Quando l’LDL è presente in quantità eccessive tende a depositarsi sulle pareti arteriose, provocando un loro progressivo indurimento e ispessimento (aterosclerosi) ed aumentando così il rischio cardiovascolare. Per questo è definito “colesterolo cattivo”.
Esistono diversi fattori di rischio che possono contribuire all’ipercolesterolemia tra cui dieta, sovrappeso e obesità, mancanza di attività fisica ma anche la concomitanza di malattie metaboliche come il diabete.
Un regime alimentare sano e bilanciato ed un’attività fisica regolare sono le prime armi per contrastare l’ipercolesterolemia.
Una giusta alimentazione può rappresentare la sola terapia nelle forme più lievi ma è anche un indispensabile supporto alle terapie farmacologiche laddove necessarie.
Quali sono gli alimenti da privilegiare?
È opportuno limitare l’uso dei grassi; insaccati, formaggi e uova, infatti, se consumati in eccesso possono influenzare negativamente i livelli di colesterolo.
In particolare per quanto riguarda i latticini è da favorire l’uso di latte scremato o parzialmente scremato, yogurt e formaggi a bassa percentuale di grassi.
È, infine, consigliabile:
- prediligere condimenti a base di oli vegetali ricchi di fitosteroli, primo fra tutti l’olio extravergine di oliva;
- preferire la carne bianca ed il pesce azzurro, ricco di omega-3;
- consumare cereali integrali (pane, pasta, riso), avena, orzo e farro.
Dott.ssa Simona Nappi
Biologa Nutrizionista
U.S.I. Colle Prenestino - Via Mirabella Eclano, 27