01-03-2024

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Psicologia

Disturbi d’ansia

Dott.ssa Giulia Bonanni


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Ognuno di noi può sperimentare ciclicamente paura e ansia.
La paura è una risposta emozionale, fisica e comportamentale alla percezione di un pericolo esterno. L'ansia, invece, è uno stato emotivo stressante e spiacevole di nervosismo e malessere; non è necessariamente correlata ad una situazione minacciosa e può essere anticipatoria di un evento potenzialmente stressante, persistere anche dopo uno scampato pericolo o presentarsi in assenza di una chiara minaccia. L'ansia si accompagna spesso a modificazioni fisiche e comportamenti simili a quelle causate dalla paura ma decisamente più intrusive!

Secondo molteplici studi antropologici e biologici, un certo grado di ansia è adattivo: aiuta, infatti, a migliorare il funzionamento delle nostre capacità e contribuisce a rendere le persone adeguatamente prudenti nelle situazioni potenzialmente pericolose.
Tuttavia, superato un certo livello, l'ansia causa disturbi e angoscia eccessiva. A questo punto essa risulta disadattiva e viene percepita come una minaccia sia interna che esterna.


Nella nomenclatura ufficiale del DSM-5 (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali) i disturbi d’ansia sono suddivisi in base alle caratteristiche dei sintomi specifici, i più diffusi dei quali sono:
  • Fobie specifiche
  • Disturbo d’ansia sociale (Fobia sociale)
  • Disturbo di panico
  • Agorafobia
  • Disturbo d’ansia generalizzata
  • Ansia da separazione
  • Mutismo selettivo

Cosa accade quando l'ansia diventa un disturbo?


Può manifestarsi una serie di sintomi comuni a tutti i disturbi citati, che si presentano più frequentemente e più intensamente e che si distinguono in: 
  1. Fisici, come tachicardia, tremore, senso di soffocamento, sudorazione, dolore o fastidio al petto, nausea o disturbi addominali; 
  2. Psichici, come confusione, sensazione di pericolo fino alla paura di morte imminente; 
  3. Comportamentali, come evitamento di specifiche situazioni, immobilizzazione.
Questo malessere, tuttavia, può non essere del tutto negativo: può, infatti, fornire la motivazione per cambiare la nostra vita in meglio! Ci spinge a fare un passo indietro e guardare il quadro generale della nostra vita, esaminando le nostre convinzioni e i nostri valori.
Spesso, infatti, l’ansia può essere generata da obiettivi sovradimensionati rispetto alle risorse che possediamo in quel momento oppure, al contrario, potremmo non essere a conoscenza delle nostre risorse e gli scopi che ci siamo posti, o che ci hanno proposto di raggiungere, rappresentano una montagna troppo alta da scalare da soli. 
 

Quando rivolgersi ad uno specialista?

Se si ha la sensazione che l'ansia stia interferendo troppo con il proprio lavoro, le relazioni o altri aspetti della propria vita; se si è turbati dalla paura e da un’eccessiva preoccupazione che sembrano impossibili da controllare o se si avverte una profonda sensazione di tristezza e demotivazione è probabilmente arrivato il momento di chiedere aiuto ad uno/a psicoterapeuta. 
 

Riconoscere di aver bisogno di aiuto è il primo passo..chiederlo il secondo!

Non sempre è facile prendere consapevolezza di aver bisogno di chiedere aiuto; esistono vari fattori, infatti, che creano resistenze nel fare questo passo e che possono essere: 
  • di natura ambientale (contesto ostile in cui si vive);
  • di natura familiare (paura di allarmare i familiari o paura del loro giudizio);
  • di natura economica (non poter sostenere il costo delle sedute).
Tutte le resistenze elencate hanno certamente a che fare con la consapevolezza di sé, ovvero saper ascoltare i segnali del proprio corpo e agire di conseguenza.
Prendere la decisione di rivolgersi ad uno/una specialista può risultare così un atto di grande coraggio e di cura per sé stessi.
 

Il terzo passo: entrare in stanza con lo/la psicologo/a

Il lavoro con un/una terapeuta inizialmente focalizzerà l’attenzione sulle sensazioni percepite come negative negli specifici episodi di vita in cui si è presentato il disturbo.
Per rendere efficace il lavoro terapeutico sarà utile esplorare insieme al/la paziente tutte le relazioni significative della propria vita, con particolare attenzione alle diverse fasi di sviluppo e di crescita, il contesto in cui vive e le strategie di soluzione messe in atto dalla persona in risposta a situazioni vissute come problematiche. 
Questo è importante perché ogni sintomo/disturbo ha uno specifico e personale significato ma soprattutto una funzione che, una volta individuata e compresa, potrà portare ad una remissione del sintomo. 
Durante il percorso di psicoterapia il terapeuta potrà, in particolare, cogliere e riconoscere insieme al paziente le risorse interiori di quest’ultimo per poi ri-narrare insieme la storia della persona e del sintomo e far sì che il paziente aumenti in tal modo il proprio senso di autoefficacia e possa avvalersene in futuro.   
 
 
Dott.ssa Giulia Bonanni
Psicologa clinica ad orientamento sistemico-relazionale
Specialista in Terapia individuale, di coppia, familiare

U.S.I. Lido di Ostia (Villa del Lido) - Viale del Lido, 3