03-06-2024

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Prevenzione

Test molecolare per lo screening delle malattie sessualmente trasmissibili (MST)

Dott.ssa Ivana Antigoni


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Le malattie sessualmente trasmissibili (MST) sono infezioni che si trasmettono per contagio diretto tramite contatto sessuale. Sono in genere causate da batteri, virus e protozoi che passano da un individuo all’altro attraverso le mucose e i liquidi biologici infetti.

Alcune malattie trasmissibili sessualmente possono essere trasmesse al feto durante la gravidanza o al neonato durante il parto o attraverso il latte materno.

Che cosa sono le malattie sessualmente trasmissibili?

L'attività sessuale gioca un ruolo fondamentale nella diffusione di queste infezioni ma non è l’unica via di contagio come, ad esempio, la trasmissione dalla madre al feto o al nascituro durante la gravidanza o il parto (trasmissione verticale), le trasfusioni di sangue infetto o l'uso di aghi o strumenti chirurgici non adeguatamente sterilizzati (tatuaggi, piercing).
Numerose malattie trasmissibili sessualmente possono avere conseguenze gravi nel tempo, come sterilità o tumori. Se tali malattie sono diagnosticate in tempo, i danni possono essere contenuti; se, invece, non vengono riconosciute e curate tempestivamente, possono condizionare la serenità della vita quotidiana.

 Quali sono le cause delle malattie sessualmente trasmissibili?

Le infezioni sessualmente trasmesse possono essere causate da:

  • Batteri (Gonorrea, Sifilide, Clamidia);
  • Micoplasmi (Ureaplasma, Mycoplasma);
  • Virus (Papillomavirus, Herpes genitale, HIV, Epatite A, B, C);
  • Protozoi (Thricomonas);
  • Funghi (Candida Albicans).

 Micoplasmi

I micoplasmi sono batteri privi di parete cellulare, le più piccole cellule con vita autonoma. I micoplasmi che possono passare all’uomo appartengono ai generi Mycoplasma e Ureaplasma. 
Questi agenti patogeni possono essere trasmessi per via sessuale e sono responsabili di alcune delle infezioni che colpiscono sia la popolazione maschile che quella femminile. 

In particolare il Mycoplasma hominis può essere causa negli uomini di infiammazioni e altre infezioni quali:

  • prostatiti
  • uretriti

Nelle donne, invece, tra le condizioni patologiche e i sintomi causati dalla presenza di questo batterio, possiamo citare:

  • secrezioni vaginali anomale
  • prurito intimo
  • sensazione di bruciore durante la minzione
  • malattia infiammatoria pelvica

Il Mycoplasma hominis viene isolato, nella maggior parte dei casi, nel tratto genito-urinario e può causare  patologie che coinvolgono quest’area nell’adulto o malattie dell’apparato respiratorio nel neonato.

I sintomi possono comparire anche nel caso in cui il paziente accusi un calo delle difese immunitarie dovuto a fattori quali lo stress o la presenza di malattie sistemiche che possono contribuire a far insorgere l’infezione.

L’infezione da Ureaplasma nella popolazione maschile provoca le tipiche manifestazioni sintomatologiche associabili alle infezioni genitali quali la sensazione di bruciore durante la minzione e la perdita di secrezioni biancastre. L’infezione, che inizialmente può limitarsi all’area dell’uretra, può diffondersi anche alle zone adiacenti, tra cui i testicoli e la prostata. Se l’infezione da Ureaplasma non viene trattata adeguatamente e tempestivamente può compromettere la fertilità.

L’infezione da Ureaplasma nelle donne può favorire diverse condizioni patologiche quali:

  1. vaginosi batterica
  2. sindrome uretrale
  3. malattia infiammatoria pelvica

Se l’infezione non viene trattata in maniera adeguata può arrivare a compromettere anche la fertilità della popolazione femminile.

Generalmente queste patologie sono dovute non all’azione di un singolo patogeno ma ad una sinergia di più microrganismi tra i quali sono compresi solitamente la Chlamydia trachomatis e il Mycoplasma hominis. 

Quando l’infezione viene trasmessa dalla madre al feto nel corso della gravidanza, può aumentare il rischio di aborto, parti prematuri, polmonite e meningite neonatali.

Gonorrea

È una infezione acuta contagiosa a trasmissione sessuale localizzata, nella maggior parte dei casi, a livello delle vie urogenitali (uretra nel maschio e canale cervicale dell'utero nella donna). Presenta un breve periodo di incubazione dai 2 ai 5 giorni. 

Nell'uomo si manifesta con una secrezione mucopurulenta bianco-verdastra, densa, accompagnata da bruciori e dolori soprattutto durante la minzione, fino alla comparsa di pustole e infezione del prepuzio con durata di circa 15 giorni dopo la remissione dei sintomi e la cronicizzazione della malattia. 

Nella donna si manifesta, invece, con una secrezione vaginale e/o uretrale bianco-verdastra purulenta. Quando l'infezione è localizzata in zone non genitali (retto, faringe, congiuntive), può essere asintomatica.  

Se non opportunamente curata, la gonorrea può portare ad ulteriori complicanze: nell'uomo a epididimite, sterilità, prostatite, infezione ghiandolare; nella donna a bartolinite, gravidanza extrauterina, sterilità. Il fatto di avere contratto la Gonorrea una volta non immunizza il soggetto dal poterla contrarre successivamente. 

Papillomavirus e condilomatosi

Sono escrescenze papillomatose che si localizzano ai genitali, alle regioni perigenitale e perianale. Sono manifestazioni di un'infezione da virus HPV contagiosa e trasmissibile sia per via sessuale che per altre vie e attraverso la placenta dalla madre al feto. 

Il 75% della popolazione sessualmente attiva ha l'HPV ma solo l'1% delle persone che ha l'HPV manifesta i condilomi. I condilomi acuminati si presentano dopo un periodo di incubazione che va da 1 a 8 mesi.
Inizialmente si presentano come piccoli rilievi filiformi o granulosi; successivamente, crescendo, assumono l'aspetto di escrescenze ramificate o “a cavolfiore”. Hanno un colorito roseo o rosso e solitamente non provocano dolore e possono localizzarsi nella vulva e nella vagina nella donna, alla base e/o nel corpo del pene, sul glande, sul frenulo, sul prepuzio o nella regione perianale nell'uomo.

Se non curata l’infezione può presentare un decorso cronico con frequenti ricadute. 

Chlamydia 

La Chlamydia è una delle malattie sessualmente trasmissibili più diffuse e particolarmente presente tra le femmine sessualmente attive con meno di 20 anni. 

I primi sintomi si manifestano da una a tre settimane dopo l'esposizione e possono essere molto lievi (bruciore durante la minzione). Tuttavia nel 75% dei casi per le donne e nel 50% dei casi per gli uomini l'infezione è addirittura asintomatica per cui la malattia è diagnosticata per le complicanze che sviluppa.
Nelle femmine è responsabile di cerviciti, malattie infiammatorie pelviche e salpingite (infiammazione delle tube di Falloppio); nei maschi, invece, provoca uretriti e epididimiti (infiammazioni dei testicoli). Se non adeguatamente trattata questa infiammazione può causare sterilità in entrambi i sessi.

Trichomonas

Le infezioni genitali da Trichomonas sono quasi sempre trasmesse per via sessuale.
Le donne con vaginite da Trichomonas possono avere secrezione vaginale verde o gialla maleodorante e avvertire prurito ai genitali. 

L’infezione può portare alla malattia infiammatoria pelvica e, nelle donne in gravidanza, causare travaglio e parto pretermine.

 Test molecolare per lo screening multiplo

Grazie alle tecniche di biologia molecolare è oggi possibile diagnosticare le MST in maniera tempestiva ed accurata in quanto i test attualmente disponibili consentono di analizzare contemporaneamente più target infettivi (Chlamydia Trachomatis, Trichomonas Vaginalis, Neisseria Gonorrhoeae, Ureaplasma Urealitycum, Ureaplasma Parvum, Mycoplasma Hominis, Mycoplasma Genitalium) con costi e tempi di refertazione contenuti.

Campioni biologici richiesti

Il test può essere effettuato su campioni di urina, liquido seminale e tamponi (genitali, uretrali, orali) e non richiede alcun tipo di preparazione specifica. 
In caso di terapia antibiotica o antimicotica è opportuno eseguire il prelievo almeno 8-10 giorni dal termine dell’assunzione.

 

Dott.ssa Ivana Antigoni
Specialista in Genetica Medica
Responsabile Sezione di Genetica Medica 
U.S.I. Eur-Laurentina (ex Rocomar) - Via Vincenzo Cerulli, 2/