07-11-2022
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Medicina
La Risonanza Magnetica cardiovascolare
Dott. Marcello De Santis
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La Risonanza Magnetica cardiovascolare è una procedura diagnostica strumentale per immagini che permette di visualizzare la morfologia delle camere cardiache e dei grandi vasi ad esse collegati nonchè l’attività del muscolo cardiaco nel dettaglio, registrando il suo movimento in una sequenza di “scatti” (frames) riproducibili sotto forma di video-film. Questa metodica è, quindi, capace di fornire informazioni morfo-funzionali estremamente dettagliate, che consentono di valutare le condizioni di salute dell’apparato cardiovascolare e di rilevare eventuali anomalie o malformazioni, congenite o acquisite.
La Risonanza Magnetica (RM) cardiovascolare rappresenta attualmente lo strumento diagnostico più efficace ed affidabile per valutare le dimensioni, la morfologia e la funzionalità del muscolo cardiaco e dei grandi vasi ed e’ indicata per la diagnosi o il monitoraggio di patologie e condizioni quali:
- Malformazioni cardiache congenite o acquisite
- Aritmie (alterazioni del ritmo cardiaco)
- Cardiomiopatie primitive o secondarie
- Infarto miocardico in fase subacuta o cronica
- Miocarditi
- Disfunzioni e/o ingrandimenti delle camere ventricolari
- Patologie del pericardio (la sottile membrana che avvolge il cuore)
- Malattie, disfunzioni e/o malformazioni dell’aorta o di altri vasi collegati con il cuore o dell’apparato valvolare.
Ultimamente, la vasta gamma di protocolli di acquisizione presenti nelle apparecchiature di Risonanza Magnetica delle sedi U.S.I. Piazza Vittorio in Via Machiavelli, 22 e U.S.I. Lido di Ostia (Villa del Lido) in Viale del Lido, 3 si è ampliata con l’introduzione del cosiddetto “mapping miocardico”, che permette la valutazione quantitativa pixel per pixel dei “tempi di rilassamento” T1-T2 del miocardio.
Figura 1 - Paziente con dolore toracico e tachicardia post-infezione da COVID-19: in alto immagini asse corto ed asse lungo acquisite in fase post-contrasto tardiva, in cui si apprezzano aree nastriformi di “late gadolinium enhancement” (LGE) a livello miocardico/pericardico (frecce rosse) associate a minima quota di versamento pericardico (frecce blu); in basso immagini asse corto di “mapping miocardico” che dimostrano aumento dei tempi di rilassamento T1-T2 come da edema tissutale.
Sulla base del “range” di normalità di questi valori è, quindi, possibile accertare eventuali deviazioni indicative di malattia anche quando tutti gli altri indicatori risultino nei limiti della norma. L’importanza di questa valutazione in termini diagnostici è facilmente comprensibile e si associa ad un grado di affidabilità molto elevato in quanto non operatore-dipendente (Figura 1).
Dott. Marcello De Santis
Cardio-radiologo
U.S.I. Piazza Vittorio - Via Machiavelli, 22
U.S.I. Lido di Ostia (Villa del Lido) - Viale del Lido, 3