02-12-2024

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Sport

La Pubalgia: Come Riconoscerla e Curarla

Dott.ssa Gabriella Marsilli


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La pubalgia è una sindrome dolorosa localizzata nella regione inguinale e pubica, frequentemente associata a traumi da stress ripetuto, in particolare negli sportivi. Nonostante il termine sia comune nel linguaggio medico e sportivo, molti pazienti non hanno una chiara comprensione delle cause e delle modalità di trattamento di questa condizione. Vediamo dunque di fare chiarezza.

Cos’è la pubalgia?

La pubalgia non è una patologia unica ma un insieme di condizioni che causano dolore a livello del pube e dell'area inguinale; più precisamente interessa la regione addominale inferiore e l’area inguino-crurale. Il dolore è solitamente il risultato di un'infiammazione o di una tensione eccessiva dei tendini e delle strutture muscolari che si inseriscono sull'osso pubico o anche di lesioni che coinvolgono i quadranti inferiori dell'addome della sinfisi pubica, dei muscoli adduttori, del canale inguinale e dell’innervazione locale. Questa sindrome si osserva soprattutto in atleti che praticano sport caratterizzati da movimenti ripetitivi e intensi, come il calcio, il rugby, la corsa e il tennis. Tuttavia la pubalgia può colpire anche chi non pratica sport, soprattutto se soggetto a squilibri muscolari o a posture scorrette, o chi si accinge a praticare uno sport senza essere sufficientemente riscaldato o allenato.

Le cause principali

La pubalgia è una condizione multifattoriale che può avere origine da vari meccanismi. Tra le cause principali troviamo:

  1. Sovraccarico funzionale: gli sport che richiedono scatti rapidi, cambi di direzione o movimenti di torsione (come nel calcio o nel tennis) possono sovraccaricare le strutture muscolari e tendinee che si inseriscono sulla sinfisi pubica. Questo sovraccarico, se ripetuto, porta all'infiammazione.
  2. Squilibri muscolari: la disarmonia tra i muscoli adduttori (interno coscia) e quelli addominali può generare una tensione asimmetrica sull’osso pubico causando infiammazione e dolore.
  3. Ernia inguinale occulta: in alcuni casi la pubalgia può essere associata a un'ernia inguinale non diagnosticata che provoca dolore cronico nella regione inguinale e pubica.
  4. Sport ernia (Groin Pain Syndrome): non è una tipica ernia ma una debolezza della parete posteriore del canale inguinale. Colpiti soprattutto gli atleti che praticano attivita’ che richiedono rapidi cambiamenti di direzione, ne soffre circa l’85% degli sportivi. Si manifesta soprattutto come un dolore nell’area inguinale nei pressi del tubercolo pubico, interessando i muscoli obliqui e quelli inferiori fino allo scroto e alla radice della coscia. Il dolore iniziale si avverte quando si tolgono gli scarpini (calcio) o i pattini (hockey), poi con il passare del tempo anche nella vita di tutti i giorni; la maggior parte degli atleti riferisce che avverte dolore alzandosi dal letto o quando esce dalla macchina. 
  5. Microtraumi ripetuti: nei casi di attività sportiva intensa o di movimenti scorretti ripetuti nel tempo, i microtraumi possono lesionare tendini, muscoli e la sinfisi pubica, provocando la comparsa della pubalgia.

I sintomi

I sintomi della pubalgia possono variare a seconda della gravità della condizione e delle strutture coinvolte. I più comuni includono:

  • Dolore all’inguine: il dolore può essere localizzato nella zona pubica o irradiarsi verso l'interno coscia. Solitamente peggiora con l'attività fisica e migliora con il riposo.
  • Tensione muscolare: si può avvertire una sensazione di tensione del muscolo interessato dalla sintomatologia, soprattutto al mattino o dopo un periodo di inattività.
  • Dolore durante alcune attività: correre, saltare, cambiare direzione o anche semplicemente salire le scale possono peggiorare il dolore.
  • Difficoltà nel deambulare: nei casi più avanzati il dolore può essere così intenso da influenzare la deambulazione e limitare le attività della vita quotidiana.

Diagnosi della pubalgia

La diagnosi della pubalgia richiede una valutazione clinica accurata. Il medico effettuerà una visita specialistica esaminando la storia del paziente e i sintomi. Gli esami fisici sono essenziali per individuare la fonte del dolore e determinare se si tratta di un problema muscolare, tendineo o legato a una condizione più complessa come l’ernia inguinale.

Prima di fare diagnosi di pubalgia e’ importante che lo specialista faccia “diagnosi differenziale” tra: nevralgia lombocrurale, prostatite, patologie ortopediche dell’anca, disturbi gastrointestinali, disturbi ginecologici, presenza di fecalomi per uso eccessivo di oppiacei, tendinopatia inserzionale del retto femorale.

Se necessario, il medico può prescrivere esami strumentali come: 

l’Ecografia muscolo-tendinea, utile per rilevare eventuali lesioni o infiammazioni delle strutture muscolari e tendinee; 

la Risonanza magnetica (RM), indispensabile per valutare in dettaglio lo stato dei tessuti molli e delle articolazioni, escludendo altre possibili cause di dolore, come edema spongioso della struttura ossea del bacino, ileo-ischio-pubica, sinfisi pubica, che possono essere confuse con la pubalgia; 

la Radiografia, che può essere utilizzata per escludere problematiche ossee come fratture da stress.

I trattamenti più efficaci

Il trattamento della pubalgia varia a seconda della gravità e della causa del problema. In genere si procede inizialmente con un approccio conservativo:

  1. Riposo e riduzione dell’attività fisica: sospendere temporaneamente lo sport o le attività che causano dolore è il primo passo per ridurre l’infiammazione.
  2. Crioterapia: per 15-20 minuti più volte al giorno, non a diretto contatto, aiuta a ridurre l’infiammazione e il dolore.
  3. Fisioterapia: è cruciale nel recupero dalla pubalgia. Il fisioterapista lavorerà su esercizi di stretching e rinforzo per correggere gli squilibri muscolari, migliorare la postura e prevenire recidive, terapie antalgiche e antinfiammatorie locali come Tecar, onde d’urto, laser ad alta potenza ma anche  massoterapia e trattamenti osteopatici.
  4. Farmaci antinfiammatori: possono essere prescritti dal medico per alleviare il dolore e ridurre l’infiammazione, in particolare nei primi giorni di trattamento.
  5. Infiltrazioni di corticosteroidi: nei casi di pubalgia cronica, possono essere utilizzate infiltrazioni locali per ridurre l’infiammazione e il dolore.
  6. Chirurgia: raramente necessaria, viene presa in considerazione solo in casi di pubalgia grave e resistente ai trattamenti conservativi, soprattutto se associata a ernie inguinali o altre patologie sottostanti, come ad esempio l’intrappolamento delle terminazioni e del tronco principale del nervo ileo-inguinale e del nervo genito-femorale

Prevenzione della pubalgia

Prevenire la pubalgia è possibile adottando alcune precauzioni come:

  • Riscaldamento adeguato prima dell'attività fisica;
  • Stretching e allungamento muscolare per mantenere flessibili i muscoli dell'inguine e dell'addome; 
  • Esercizi di rinforzo per il tono-trofismo della muscolatura addominale e degli arti inferiori; 
  • Ginnastica posturale per correggere i vizi posturali e attenzione ai movimenti scorretti durante l'attività fisica anche tramite l’aiuto, in un secondo momento, di un personal trainer. 

Concludendo si può semplicemente dire che la pubalgia è una condizione dolorosa che può influenzare significativamente la vita quotidiana, soprattutto per gli sportivi. Con una diagnosi accurata e un approccio terapeutico mirato è, tuttavia, possibile gestire efficacemente il dolore e prevenire recidive. Se avverti dolore nella zona inguinale o pubica, consulta al più presto uno specialista per una valutazione adeguata ed un piano di trattamento personalizzato.


Dott.ssa Gabriella Marsilli
Medico - Chirurgo
Specialista in Medicina Fisica e Riabilitativa

Jessica Petrangeli
Giornalista